Qui è dove scrivo un numero con le impressioni che ho ricevuto al Marketers' World, dove c'è poco dell'evento e tanto di riflessioni personali. Che pensavate di trovare qua? Sì, sono agitato
Più leggo storie personali e più mi rendo conto che lottiamo tutti con gli stessi problemi e paure, seppur in forma leggermente diversa. La cosa assurda è che non esistono nemmeno al di fuori della nostra testa, eppure tutti quanti le generiamo in maniera molto simile.
Mi fa piacere vedere che vi siate incontrati di persona! Non so perché ma sento che Substack Italia ha un grande futuro davanti… e credo che questi incontri, oltre al numero crescente di newsletters e scrittori siano dei piccoli segnali in questo senso.
E mi aggiungo alla fila di quelli che te lo stanno dicendo: non sei solo. Nessuno sa nulla, e l’unica cosa che possiamo fare è andare avanti. Tutto il resto sono solo fisime che ci creiamo da soli, speranze o supposizioni :)
Mettersi in discussione non è semplice, e in pochi sono disposti a farlo. Sono contenta tu sia fra questi 🙂
Lo so che non è stato facile parlare delle ferite aperte in seguito agli ultimi tre giorni, e so quanto siano stati tre giorni pesanti per te, sotto diversi punti di vista.
Però li hai affrontati nella loro difficoltà e questo deve farti onore.
Prendi ciò che di buono può essere venuto fuori, fai tesoro delle lezioni ricevute e comprendi cosa vuoi e puoi cambiare.
Per il resto, ribadisco quanto detto insieme a Monica: non sei solo.
Grazie per questa condivisione. Una domanda che spesso mi aiuta è: cosa significa per me avere successo nella vita? Omologarsi ad uno stereotipo di successo è secondo me fonte di sofferenza. Le scelte importanti su cosa cambiare per riprendere la giusta direzione partono da qui.
Credo sia il punto centrale: capire cosa è importante per noi e tenerlo bene a mente ci dà una bussola per capire come renderci felici e, a cascata, orientare tutto il resto. Mi sono accorto che ricordarmi costantemente cosa è importante per me mi aiuta anche a capire come spendere i miei soldi.
Ma siamo sicuri che tu, io e tanti altri in questo meraviglioso microcosmo abbia/mo voglia di credere alle cose belle che ti/ci dicono? Mi sono ritrovata in ogni singola parola, io che cerco sempre di uscire dalla mia comfort zone e alla fine trovo pace in tutto questo vagare solo tornando ogni volta a scrivere, come se fosse l'ultima. Grazie per aver condiviso ferite che non sono solo le tue.
Ma sai, forse il punto non è nemmeno credere di scegliere alle cose belle o alle cose brutte. Ma nel riconoscere che c'è una parte di noi che ha bisogno di dirci cose brutte e un'altra che vorrebbe ignorarle. E decidere quale delle due ci conviene alimentare.
Più leggo storie personali e più mi rendo conto che lottiamo tutti con gli stessi problemi e paure, seppur in forma leggermente diversa. La cosa assurda è che non esistono nemmeno al di fuori della nostra testa, eppure tutti quanti le generiamo in maniera molto simile.
Mi fa piacere vedere che vi siate incontrati di persona! Non so perché ma sento che Substack Italia ha un grande futuro davanti… e credo che questi incontri, oltre al numero crescente di newsletters e scrittori siano dei piccoli segnali in questo senso.
E mi aggiungo alla fila di quelli che te lo stanno dicendo: non sei solo. Nessuno sa nulla, e l’unica cosa che possiamo fare è andare avanti. Tutto il resto sono solo fisime che ci creiamo da soli, speranze o supposizioni :)
Sono un boomer suonato ma ho provato un affratellamento istintivo in tutto ciò che hai scritto. Non sei solo. Troverai la tua strada. Augh, ho detto
La strada in salita, il conflitto interiore, le ferite che sanguinano. Confermo: non sei solo. E ti mando anche un ❤️
Mettersi in discussione non è semplice, e in pochi sono disposti a farlo. Sono contenta tu sia fra questi 🙂
Lo so che non è stato facile parlare delle ferite aperte in seguito agli ultimi tre giorni, e so quanto siano stati tre giorni pesanti per te, sotto diversi punti di vista.
Però li hai affrontati nella loro difficoltà e questo deve farti onore.
Prendi ciò che di buono può essere venuto fuori, fai tesoro delle lezioni ricevute e comprendi cosa vuoi e puoi cambiare.
Per il resto, ribadisco quanto detto insieme a Monica: non sei solo.
Grazie per questa condivisione. Una domanda che spesso mi aiuta è: cosa significa per me avere successo nella vita? Omologarsi ad uno stereotipo di successo è secondo me fonte di sofferenza. Le scelte importanti su cosa cambiare per riprendere la giusta direzione partono da qui.
Credo sia il punto centrale: capire cosa è importante per noi e tenerlo bene a mente ci dà una bussola per capire come renderci felici e, a cascata, orientare tutto il resto. Mi sono accorto che ricordarmi costantemente cosa è importante per me mi aiuta anche a capire come spendere i miei soldi.
Ma siamo sicuri che tu, io e tanti altri in questo meraviglioso microcosmo abbia/mo voglia di credere alle cose belle che ti/ci dicono? Mi sono ritrovata in ogni singola parola, io che cerco sempre di uscire dalla mia comfort zone e alla fine trovo pace in tutto questo vagare solo tornando ogni volta a scrivere, come se fosse l'ultima. Grazie per aver condiviso ferite che non sono solo le tue.
Ma sai, forse il punto non è nemmeno credere di scegliere alle cose belle o alle cose brutte. Ma nel riconoscere che c'è una parte di noi che ha bisogno di dirci cose brutte e un'altra che vorrebbe ignorarle. E decidere quale delle due ci conviene alimentare.